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CTH 484

Citatio: F. Fuscagni (ed.), hethiter.net/: CTH 484 (TX 07.10.2013, TRit 02.02.2017)



§20'
185
--
185
A
186
--
186
A
Vo III 36 nu DINGIRMEŠ Vo III 37 [ ca. 6-7 segni pe-]e-da-an-zi79
187
--
187
A
Vo III 37 nu a-ru-ni am-ba-aš[-ši] Vo III 38 []
188
--
188
A
Vo III 38 k]i-el-di-ia-ia 1 SILA4 Vo III 39 []
189
--
189
A
189
B2
Vo IV 1 [ ... ] x81 x -ra-kán ḫu[- ... ] Vo IV 2 [ ... ]-TIM za-ap-za-ga-a-ia [ _ _ _ _ _ _ ]
190
--
190
A
190
B2
Vo IV 2 [ _ _ _ _ _ _ _] Vo IV 3 [ _ _ _ .D]É.A-ia an-da iš-ḫ[u- _ _ _ _ ]
191
--
191
A
191
B2
Vo IV 3 [ _ _ _ _ _ _ _ _ ] Vo IV 4 [GA.K]U7 Ì-an LÀL-it an-d[a _ _ _ _ ]
192
--
192
A
Vo III 43 [ ... ] Vo III 44 3 NINDA.SIGMEŠ [-ma]83 pár-ši-ia
192
B2
Vo IV 4 [ _ _ _ _ _ _ _ ]
193
--
193
A
193
B2
194
--
194
A
Vo III 45 EGIR-pa-ia [ _ _ ]a-iz-zi85
194
B2
194a
--
194a
A
§20'
185 -- Dopo che si è portata a termine (l'evocazione) dalle sorgenti50,
186 -- [si po]rtano [ . . . ] (le statue de)gli dei.
187 -- Al mare [brucia/bruciano . . .] per il sacrificio ambašši
188 -- e un agnello [offre/si offrono] per il keldi.
189 -- Tutta la legna, [un/una . . . ](fatto/a) di pasta, una pietra piccola e alabastro51 spargono [de]ntro [ . . . ],
190 -- anche semola e pane con strutto versano dentro,
191 -- e vino, bevanda tawal, bevanda walhi, latte dolce, olio (e) miele liba dentro.
192 -- Spezza [invece] tre pani sottili,
193 -- davanti agli dei maschili52 (li) sparge,
194 -- (e) anche dietro (li) spar[ge]
194a -- e liba.
L'integrazione è incerta. Nelle corrispondenti sezioni relative ad altri luoghi d'evocazione non si riscontrano paralleli: vi è infatti l'uso del solo verbo zinnanzi preceduto semplicemente da mahhan (cfr. per es. A. Vo III 56, B IV 7).
Diversamente Haas – Wilhelm 1974, 164: ]a-da-an-zi, integrazione che però non sembra avere molto senso. È probabile, infatti, che una volta conclusa l'evocazione degli dei dalle sorgenti, svoltasi nel bosco di Tauriša (cfr. A III 7-8 con la nota all'integrazione), le statue vengano riportate al luogo di partenza (probabilmente la stessa Hattuša) oppure in un altro luogo in cui deve svolgersi l'evocazione dal mare.
Inizia la nuova sezione relativa all'evocazione del mare e come nelle altre sezioni, la prima azione rituale prevede l'offerta per l'ambašši, seguita alla riga successiva dall'offerta per il keldi. Nella lacuna all'inizio di Vo III 38' pari a circa 7-8 segni, oltre alla forma verbale warāni, la cui integrazione è basata sui passi paralleli delle altre sezioni, vi saranno certamente le offerte (solitamente MUŠEN e NINDA.SIG). Vi è una differenza sostanziale con le altre sezioni, anzitutto perchè nel passo in questione il termine hurrita ambašši precede e non segue le offerte; in secondo luogo lo spazio in lacuna – con l'integrazione warāni restano solo 3-4 segni a disposizione – suggerisce che sia previsto una sola offerta, laddove nelle altre sezioni vengono offerti sia pani che uccelli. Questa ricostruzione è inoltre confermata dalla riga seguente dove compare solo SILA , mentre negli altri passi paralleli compaiono anche i NINDA.SIGMEŠ.
Qui inizia KUB 15.32 Vo. IV.
L'autografia in KUB 15 ha GIŠ, seguita da Haas – Wilhelm 1974, 164. Il segno in KUB 15.31 è parzialmente rovinato, tuttavia la lettura -an, che da quanto può essere visto in foto è parimenti plausibile, sembra confermata dal duplicato KUB 15.32.
Per l'integrazione cfr. A Ro II 29 = B. Ro II 26'.
Ci aspetteremmo la presenza del pronome enclitico -at, riferito ai NINDA.SIGMEŠ della riga precedente (come del resto avviene nel passo parallelo contenuto in A. Ro II 29 = B. Ro II 26'), per esprimere l'oggetto del verbo marzai-; la lacuna presente sia in A. Vo III 44 sia in B. Vo IV 5, esclude che vi sia spazio sufficiente per inserire un ulteriore segno (-at appunto).
Diversamente Haas – Wilhelm 1974, 164 che integrano: [pár-ši-y]a-iz-zi. Tuttavia il confronto con A. Ro II 29 fa preferire un'integrazione [marz]aizzi., anche se in questo passo la forma verbale non viene ripetuta, ma usata una sola volta
Ragioni di spazio suggeriscono che a differenza del testimone A., B. riporti il verbo marzai una sola volta, per cui un'ipotetica ricostruzione di Vo IV 5 potrebbe essere: [nu] ⌈DINGIRMEŠ-aš pa-ri-ya-an E[GIR-pa-ya mar-za-iz-zi ši-pa-an-ti-ya], mostrando quindi un perfetto parallelismo con Ro II 26'.
La stessa combinazione del verbo ašnu- con l'ablativo si ritrova anche in A. Vo II 6, a cui si rimanda anche per il commento nella relativa nota.
Sulla pietra zapzagi-, da collegare forse all'ugar. śpśg, cfr. Neu 1995, 395ff. und Wright 2001, 149 sgg.
Per il verbo marzāi-, cfr. il kolon 105 con la relativa nota.

Editio ultima: Textus 07.10.2013; Traductionis 02.02.2017